Se l’intenzione è quella di tornare a uno sport in purezza, la nostra esperienza ci dice che la ricetta esiste già, ed è stata perseguita da De Coubertin in persona. Sì, proprio colui nel 1896 rifondò le Olimpiadi alla maniera greca!
Per donare nuovo significato allo sport, questa è la nostra convinzione: c’è bisogno di un reset generale che prenda le mosse dallo spirito originario di quel primo evento pubblico.
La prima apparizione dello sport non sono le Olimpiadi, ma…
Certo, ci riferiamo alle Olimpiadi come al primo grande momento sportivo nella storia dell’uomo, ma in realtà non sappiamo esattamente se queste furono una geniale invenzione degli antichi Greci o se non si trattò, piuttosto, della rielaborazione di qualcosa di già esistente, preso a prestito dalle altre civilizzazioni con le quali l’Ellade si confrontava regolarmente.
In altre parole: Egitto, Persia, India, anche Cina: c’erano altre grandi culture, alcune nello stesso momento dei Greci, altre precedentemente a essi, che dedicavano attenzione e cure allo sforzo fisico. Tuttavia le fonti sono scarse in questo senso, e le incertezze molte: impossibile, in assenza di scoperte archeologiche clamorose, fare ipotesi sui primi eventi del genere.
Ecco allora che – forse un po’ arbitrariamente – consideriamo le Olimpiadi come il primo momento di celebrazione degli atleti perché di esse abbiamo tracce complete.
Gli sport della prima Olimpiade
Nel 776 a.C., anno in cui sappiamo che si svolge di sicuro una manifestazione con il nome di “Olimpiade”, l’unica gara effettivamente disputata fu una di corsa chiamata Stadion: essa prendeva il nome dalla lunghezza del percorso, pari a quella della pista nella struttura dove si svolgeva. Da essa chiamiamo tutti i luoghi dello sport (… all’incirca) “stadio”.
Nelle successive edizioni, una ogni quattro anni fino al 393 d.C., quando la dominazione romana fece risultare questi “spettacoli” come obsoleti, le discipline praticate furono:
- corsa
- salto in lungo
- lancio del giavellotto
- lancio del disco
- lotta
- pugilato
- pancrazio (una forma di lotta libera)
Nel 396 a.C., quando furono ammesse a partecipare anche le donne, fu inserita anche la corsa in quadriga, vinta da tale Chinisca. A proposito, esattamente come oggi sappiamo i nomi di tutti (o pressoché) i vincitori delle gare individuali perché essi assurgevano a status di immortali, quasi paragonabili a delle divinità. Forse la deriva di “idolizzazione” degli atleti contemporanei inizia proprio 3000 anni fa…