Oggi il nostro mondo gira intorno allo sport.
Che ci piaccia o no, è indubbio che le reti tv muovono decine di milioni di Euro per assicurarsi i diritti di trasmissione di eventi dal grande appeal; ci sono compagini che hanno bilanci paragonabili a quelli di intere nazioni; ed è sotto gli occhi di tutti che personaggi sportivi di primo piano abbiano raggiunto lo stesso status delle rockstar di un tempo, onnipresenti su ogni mezzo di comunicazione anche solo come testimonial di grandi brand.
Lo sport com’era… e com’è diventato
La conversazione, oltre che la programmazione di giornali e tv, è monopolizzata da questo argomento e dai suoi annessi e connessi. Eppure, se guardiamo indietro alla storia dell’uomo, vedremo che lo sport è nato con un fine più alto, volendo celebrare il divino che permetteva all’uomo di raggiungere risultati incredibili superando i propri limiti.
Anche fino a pochi decenni fa, l’aspetto commerciale e il potenziale economico non erano un fattore fondamentale in moltissime delle pratiche sportive esistenti. Al contrario! Argomenti che oggi ci sembrano dolorosamente inevitabili come truffe o ricorso al doping sembravano fantascienza. Si trattava di un universo assai più pulito, all’interno del quale le storie nobili di atleti che prevalevano sulla sfortuna o sugli elementi erano all’ordine del giorno.
Un futuro da ripensare
Dopo un anno drammatico per tutte le attività sociali, riteniamo che anche lo sport vada re-immaginato completamente. Abbiamo visto manifestazioni cancellate a causa della pandemia da Covid-19, palestre chiuse per mesi, eventi internazionali spostati a data da destinarsi. Gli atleti hanno sofferto, e con loro il pubblico.
Anche nella vita di tutti i giorni, abbiamo assistito all’aumentata popolarità di pratiche come il calisthenics e il padel, che rispetto ad altre possono svolgersi all’aperto, senza la paura di un contagio accidentale. Sono tantissimi, specie in Italia, gli appassionati che si sono dedicati a questi due sport abbandonando – in tanti casi – quello che era il loro passatempo d’elezione.
Chi siamo
Si dirà che questi in particolare sono solo due macroepisodi, ma crediamo che siano rappresentativi di una tendenza più ampia, che proveremo a esaminare e documentare su questo sito.
Il gruppo di lavoro che è nelle sue retrovie è composto di atleti non professionisti, cultori della materia, storici dello sport.
La nostra intenzione è di affrontare, attraverso il blog e gli altri approfondimenti presenti su queste pagine, tutto ciò che non funziona nel mondo che più ci appassiona, e di provare a indicare strategie e possibili risoluzioni per avere gare più pulite, trattamenti economici più equi e un’apertura davvero a tutti gli atleti, a prescindere da identità sessuale (è l’argomento del momento, del resto), provenienza geografica e disponibilità economica. Continuate a seguirci per ulteriori riflessioni!